venerdì 16 dicembre 2016

Autore: il dio minore.

Nulla può superare il potere di Dio per come ce lo raffiguriamo nelle varie culture religiose.
Dio può fare tutto e ha un arbitrio che trascende quello di chiunque, indistintamente.
Lo scrittore è dio. Diciamo un dio minore.
Perché? perché all'interno del suo piccolo mondo può decidere della vita o della morte dei propri personaggi, della loro felicità o del loro rammarico. Può stabilire quanto amore essi debbano ricevere nella loro esistenza e quanto odio possano distribuire agli altri. Può far nascere la vita. Può renderla misera o ricca. Può fare ciò che vuole.
Chiaro: può farlo solo all'interno del suo mondo. Però il suo impero può essere circoscritto oppure infinito e viaggiare parallelo a quello reale secondo quanto lui decide.
Il fatto è che lo scrittore ha la tendenza a sottovalutare l'affezione che i suoi personaggi creano sui lettori però è lì che si compie la magia. Esattamente il lettore è lo stargate tra il mondo parallelo dove lo scrittore è dio e quello reale dove non conta nulla, o quasi.
Quando la porta tra le due dimensioni è aperta attraverso le pagine di un libro, tutto il sentimento, l'odio, la gioia e l'amore che lo scrittore ha manipolato nel suo mondo vanno ad influenzare inesorabilmente quello reale facendo subire al lettore il potere dell'autore.
Ci sono due cose che il lettore può fare: chiudere la porta tra i due mondi e continuare a vivere solo nella propria dimensione oppure lasciarsi condurre per mano dallo scrittore affidandogli il proprio cuore e confidando che lo tratti bene.
Autori state attenti: avete un grande potere che dovete gestire al meglio; non lasciatevi trasportare dalla inebriante sensazione che questo vi da e, ogni tanto, voltatevi a guardare negli occhi chi, tenendovi la mano, si sta lasciando condurre nel vostro mondo in piena fiducia.


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